Bibliografia Ferroviaria Italiana

 

Treno 8017. Il più grave disastro ferroviario italiano

 

Articolo tratto da: Italia libera. Organo del Partito d'Azione - 15 marzo 1944, pagina 1

 


 

Italia libera. Organo del Partito d'Azione, 15 marzo 1944

Un'orrenda tragedia

Il giornale Risorgimento (di che?), organo in lingua italiana degli Alleati e del governo Badoglio a Napoli, dedica ben 26 righe, dopo parecchi giorni, a 541 morti sotto un tunnel presso Potenza, vittime del disservizio ferroviario di cui l'inetto e criminoso ministero si gloria. 26 righe, a piè di pagina (e con quale ipocrita reticenza di parole, per non compromettere i padroni) per dar notizia del più mostruoso disastro della storia ferroviaria. Meno di un ventesimo di riga per morto. È poco, anche se si tratta soltanto d'italiani, e di passati, se non futuri, elettori di Vito Reale.

Questa terribile catastrofe ha scarsa importanza per il governo senza domicilio e senza indirizzo, e per i suoi portavoce. Sentite com'è descritta in quel « pezzetto », che ha tutto l'ignobile marchio governativo dell'ufficiosità pavida e melensa: « L'ossido di carbonio ha ucciso parecchie persone.... Il personale e centinaia di passeggeri clandestini sono rimasti asfissiati.... Non vi è stato alcun panico.... Una commissione è stata costituita per investigare sull'incidente ».

È difficile scendere più in basso nella scala dell'abiezione governativa e giornalistica. Non una parola di rammarico, non un vagito di protesta. La colpa è dei clandestini, che non pagarono il biglietto! Badoglio, Siciliani e Fano, con Vito Reale tutore della provincia, avrebbero diritto ad un rimborso? L'orribile ecatombe, non è dovuta all'insipienza degli ordinatori ed esecutori dei servizi; è dovuta ai poveri sventurati italiani che viaggiano in carro bestiame, come possono, per l'incapacità inguaribile di una banda governativa che si occupa precipuamente di far trionfare a suon di milioni dilapidati la politica monarchica e fascista di Vittorio Emanuele e del « duca di Addis Abeba », ora anche barone di Collechiesa. Miseria e vergogna senza nome. L'Italia in mano ai proci. E si potrebbero anche invertire le lettere, senza scapito.

Ci inchiniamo reverenti dinanzi al pietoso spettacolo delle 541 salme di Potenza, nuove e forse non ultime vittime del malgoverno e della degradata amministrazione che avvilisce e devasta il nostro paese.

Badoglio e compagni possono vantarsi di un primato: quello dei disastri.