Bibliografia Ferroviaria Italiana

 

Treno 8017. Il più grave disastro ferroviario italiano

 

Articolo pubblicato in "www.regione.basilicata.it", 14 maggio 2004

 


 

Consiglio regionale della Basilicata
Struttura di coordinamento attività di informazione, comunicazione ed editoria

 

UFFICIO STAMPA

 

Non dimenticare le oltre cinquecento vittime di un incidente mai chiarito nelle sue dinamiche, quello avvenuto a Balvano il 3 marzo 1944, e rievocare una triste pagina storica poco nota ai più, ma fortemente viva nella memoria dei parenti e della comunità di Balvano. È questo il senso della manifestazione tenutasi a Balvano questa sera e promossa dalla Presidenza del Consiglio Regionale della Basilicata in ricordo del 60º anniversario della tragedia della galleria Monte Armi, il più grande disastro ferroviario della storia europea. "Abbiamo intenzione - ha dichiarato il Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata, Vito De Filippo - di istituire un comitato costituito da rappresentanti di associazioni, Istituzioni locali, Ferrovie, comunità religiose, studiosi e giornalisti. Una iniziativa - ha dichiarato De Filippo - che rafforza la proposta legislativa dell'onorevole Molinari tesa ad istituire il Giorno della Memoria -il 3 Marzo- e a realizzare un museo della Memoria presso la stazione ferroviaria di Balvano, oggi in disuso. Dello stesso avviso anche il giornalista dell'Ansa, Mario Restaino, autore del libro "Un treno, un'epoca: storia dell'8017", una ricerca storica sull'incidente ristampata dal Consiglio Regionale della Basilicata. Restaino, presente all'incontro, ha sottolineato la necessità di recuperare la stazione e destinarla a museo per ricordare le tante vittime. Durante l'incontro sono stati ripercorsi quei tragici momenti nei quali il treno merci 8017, entrando nella galleria delle Armi situata tra le stazioni di Balvano-Ricigliano e Bella Muro, incominciò a slittare non riuscendo più a procedere. Nella galleria, oltre cinquecento furono i passeggeri, molti dei quali abusivi in viaggio verso la Puglia per acquistare viveri da vendere al mercato nero della Campania e del centro Italia, che perirono a causa delle esalazioni di acido carbonico prodotte dalla locomotiva. Una tragedia - ha dichiarato l'onorevole Molinari - consumata in brevissimo tempo e che lascia, ancora oggi, margini di incertezza sulle modalità con cui l'incidente avvenne. "Con la proposta di istituire il Museo - ha concluso Molinari - si vuole onorare il ricordo di quanti contribuirono anche con la vita alla ricostruzione del Paese in una fase storica nella quale miseria e disperazione, oggi fortunatamente superate, costituivano la costante". "Non si poteva - ha concluso De Filippo - lasciare sottaciuto tale avvenimento nel quale persero la vita centinaia di uomini. Un atto dovuto nei confronti di quelle persone e dei loro parenti che, ancor oggi, si recano presso quel luogo, per non dimenticare e per rendere omaggio ai propri cari".