[Fonte: Giornale dell'ingegnere-architetto ed agronomo, 1857, pagina 229]

Il nostro concittadino T. M. Barone Vacani ci trasmise il 12 di ottobre il seguente suo Cenno allusivo all'apertura fatta in quel dì della ferrovia da Milano a Venezia per Bergamo; ma il 3.º fascicolo essendo in quel dì stesso uscito, ci affrettiamo a inserirlo in questo fascicolo 4.º unendo i nostri voti di prosperità a Bergamo ora che questa città è soddisfatta, e di veder compiuta anche la linea breve e quasi orizzontale sì nitidamente espressa nel disegno che qui è annesso, e compirebbe i voti generali.

La redazione

Cenno di gioja temperata
(Vedi la Tavola 8)

È pur mirabile che dopo l'epoca sì lontana del 1840, in che la Ferrovia tra Milano e Venezia col Tronco ascendente da Treviglio a Bergamo fu privilegiata, oggi alla fine si apra fra quelle due Capitali del Regno la sospirata, non interrotta comunicazione a locomotive, benché indiretta e a saliscendi, di maniera da percorrerla in 10 ore: se lunga di 160 miglia (circa 300 chilometri), chiederebbe col ricambio dei cavalli per lo meno 26 ore.

Che se il salire da Treviglio a Bergamo è gravoso ai passeggeri, alle merci, ed alla Società, come è gravoso il salirvi da Coccaglio, e l'allungare la linea di ben 20 chilometri, arreca in un con maggiore dispendio anche ritardo, è per altro non perduto quel diritto che diede in non estinto privilegio primitivo di andare in via retta ed anche piana fra Treviglio e Coccaglio con soli 30 kilometri invece di 50; ora che Bergamo, città sì ragguardevole, va lieta di avere le sue ferrovie, discendenti dai due lati alle due Capitali, che non possono essere defraudate della linea migliore in origine accordata e soltanto differita. Giovi pertanto a schiarire questo Cenno di Gioja temperata il qui unito disegno, perché vi si vegga da quei pochi che sanno o vogliono leggervi, la speranza in chi scrive non perduta mai, e con altre verità più volte predicata, e con molta cognizione di causa quale antico Direttore di ferrovie predicata: di vedere cioè la linea piana e breve fra Treviglio e Coccaglio ben presto dal Commercio domandata, dal Governo prescritta, dalla Società eseguita a pro di tutti, onde il porvi mano sia motivo di Gioja generale e l'aprirla sia solennità di ragione universale.

Milano, 12 ottobre 1857.

Vacani T. M.

Alessandro Tuzza

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